Esperimenti architettonici all’inizio dell’era cristiana… La chiesa di S. Stefano Rotondo


sabato 06 febbraio 2021

Esperimenti architettonici all'inizio dell'era cristiana… La chiesa di S. Stefano Rotondo

Nonostante la posizione centrale, a ridosso del Colosseo, il colle Celio appare oggi un po’ defilato, dominato dalla vegetazione del parco di Villa Celimontana e dai viottoli ombrosi che si inerpicano sulle sue pendici. Luogo di “passaggio” obbligato e di collegamento tra i due poli cristiani di San Giovanni in Laterano e San Pietro in Vaticano, il colle fu però nell’antichità utilizzato come terreno privilegiato per la costruzione di templi cristiani. Molte di queste strutture si conservano: basti pensare alla chiesa-fortezza dei Santi Quattro Coronati, alla basilica di San Clemente, o alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo.

Un gioiello dell’architettura paleocristiana a Roma

In questa ricchezza di testimonianze cristiane antiche, spicca, sulla cima del colle, la chiesa di Santo Stefano Rotondo. La chiesa, dalle dimensioni gigantesche, si trova isolata all’interno di un’area verde, e la sua enorme mole rimane celata, rivelandosi in tutta la sua imponenza soltanto una volta entrati. Solo dall’interno è infatti possibile apprezzarne le dimensioni e la spazialità armonica, basata sulla forma circolare. Il tempio mescola infatti, in una struttura articolata, complessa e particolarmente suggestiva, le due piante centrali allora conosciute e usate a Roma: la croce greca e il mausoleo circolare. La chiesa, costruita nel V secolo, è dunque importante non solo per il fascino che ancora possiede, ma soprattutto come esempio dell’architettura paleocristiana della capitale.

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