Piazza Navona: dai sotterranei antichi alle pasquinate

Piazza Navona è uno dei centri nevralgici di Roma. Considerata una delle piazze più suggestive della città, oggi è una delle mete turistiche più visitate dell’Urbe. Ma al di là delle macchine fotografiche dei visitatori, degli artisti di strada che offrono ritratti, e dei venditori ambulanti, la piazza ha una lunga storia che merita di essere approfondita, dal passato al presente, dal basso verso l’alto.

La visita partirà infatti dal basso, dai sotterranei di piazza Navona, dove ancora si vedono i resti della prima struttura che occupó l’area, influenzandone la forma fino si giorni nostri: lo stadio di Domiziano. Costruito nell’86 d.C. per ospitare i giochi agonali di origine greca, gli archi in travertino dello stadio sono oggi visibili a largo di Tor Sanguigna, e la visita ci sarà occasione di raccontare gli spettacoli dell’epoca e il difficile status sociale degli atleti.

«Che cosa manca oggi [ai giovani] se non mostrarsi nudi, prendere il cesto dei pugili e pensare a quei combattimenti, invece che al servizio militare?» scriveva Tacito, e basta questa sentenza a lasciarci intuire la tematica complessa dell’importazione dei giochi greci.

La forma dello stadio corrisponde precisamente all’odierna piazza, e una volta risaliti in superficie la visita proseguirà con la storia dell’area in epoca medievale e moderna, dalla presenza del mercato alle grandiose monumentalizzazioni dell’epoca di Innocenzo X Pamphilj.

L’ultima tappa della visita ci presenterà la più famosa statua parlante di Roma, che dal 1500 ai giorni nostri ha rappresentato la vera voce del popolo, come una radio Londra rinascimentale: Pasquino. La statua di epoca ellenica, ritrovata durante i lavori di ristrutturazione del palazzo cui si appoggia, è il legante tra diverse epoche storiche: un tempo decorava uno degli archi dello stadio, nei secoli è divenuto il testimone marmoreo delle vicende politiche romane.