Visita guidata al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo


sabato 25 febbraio 2017

Visita guidata al Museo Nazionale dell'Alto Medioevo

Il Medioevo è un periodo che ha goduto, nei secoli successivi, di fortune alterne. Dopo i giudizi drastici e impietosi formulati dagli storici e dagli storici dell’arte del XVI secolo, uno su tutti il Vasari, i “secoli bui” hanno dovuto attendere lungo tempo, e passare attraverso un tortuoso tragitto, prima di essere pienamente rivalutati e apprezzati.

Un lungo cammino di “riabilitazione”

La critica artistica ottocentesca, sulla scorta di quel romanticismo che faceva del passato medievale e cristiano quel vagheggiato momento di purezza originaria e incorrotta, ha fatto strada ad un’attenzione più profonda per il periodo medievale, continuata in maniera moderna, critica e scientifica all’inizio del XX secolo.

Gli studi sul Medioevo, però, erano destinati ad affrontare un ultimo ostacolo durante l’epoca mussoliniana, che tornava ad eleggere la grande civiltà Romana come passato ideale e glorioso, arrivando addirittura a distruggere molte delle tracce medievali per isolare e valorizzare gli edifici classici, basti pensare ai famosi casi dello sbancamento dei Via del Mare o della Spina di Borgo.

L’importanza del Museo dell’Alto Medioevo

Proprio per questo motivo la decisione, presa negli anni ’50 del ‘900, di aprire un Museo totalmente dedicato al Medioevo assume un’importanza particolare: dopo l’interruzione degli studi storiografici medievisti durante le due guerre, l’esigenza di dedicare uno spazio museale a questo periodo bistrattato appare un po’ anche come una volontà di ristabilire il Medioevo dopo la presa di posizione ideologica del Fascismo.

Forse per una sorta di “legge del contrappasso”, il Museo, inaugurato nel 1967, viene allestito proprio all’interno di uno degli spazi espositivi creati dal Regime: il Palazzo della Scienza, progettato come padiglione dell’Esposizione Universale del 1942. Si tratta di un Museo ancora oggi particolarmente importante, sia perché, assieme alla Crypta Balbi, rimane uno dei pochi spazi interamente dedicati ai travagliati secoli che vanno dal IV al XIV, sia per la rilevanza delle collezioni qui conservate.

Una ricca collezione

Nel Museo confluì, ed è attualmente visibile, una ricca collezione di materiali provenienti prevalentemente dai depositi del Museo Nazionale Romano e dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, testimonianze archeologiche importantissime per ricostruire e apprezzare la storia di Roma e dell’Italia centrale.

Le sale infatti propongono una raccolta che, partendo dalle testimonianze tardoantiche scavate a Roma, passa per la colorata gioielleria longobarda proveniente dai corredi delle necropoli di Nocera Umbra e di Castel Trosino, che includono anche oggetti di uso comune (pettini, recipienti, bicchieri, coltelli…), continua con i fantasiosi rilievi a intreccio recuperati dalle chiese romane di epoca carolingia, per finire con gli oggetti restituiti da alcuni importanti siti archeologici della Campagna romana, come la “domusculta” di S. Cornelia presso Veio e e S. Rufina. Vero ospite d’eccezione è inoltre la bellissima decorazione in opus sectile proveniente dalla domus di porta marina a Ostia (IV sec. d. C), collocata nel Museo dal 2000 in un suggestivo ambiente ricostruttivo.

Le collezioni custodite nel Museo, di enorme fascino e importanza, ci permetteranno di compiere un viaggio a tappe lungo i secoli del Medioevo, e di capire come mai l’arte e la cultura di questo periodo furono tanto incompresi e bistrattati nelle epoche successive.

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