Uno spaccato verticale della storia di Roma: il museo della Crypta Balbi


sabato 07 dicembre 2019

Uno spaccato verticale della storia di Roma: il museo della Crypta Balbi

Tra i numerosi musei dell’Urbe, il Museo Nazionale Romano della Crypta Balbi è sicuramente il più peculiare. Il percorso espositivo, infatti, non si concentra sulle statue romane, o non ci presenta un nucleo di opere tutte appartenenti ad un unico periodo o ad un unico autore. Al contrario, l’intento del museo è quello di farci compiere un viaggio in verticale lungo la storia, all’interno di una area geografica limitatissima; quello di offrirci uno spaccato dell’evoluzione topografica, urbanistica, funzionale e di “stile di vita” che ha interessato una specifica area della città attraverso i secoli.

Un museo che si estende in verticale

Anche la struttura architettonica può essere considerata come “dichiarazione d’intenti”: il museo si estende infatti in verticale, su tre livelli. Si parte dal gigantesco sotterraneo, scavato nel 1981 e oggi interamente accessibile, che ci mostra le mura della Crypta Balbi, ovvero un vasto cortile porticato annesso al teatro costruito da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a. C., assieme ai resti di murature di altre strutture della zona, da una grande cisterna per l’acqua ai pavimenti della Porticus Minucia.

Si passa poi al primo piano, dedicato ad illustrare la struttura del porticato ma anche e soprattutto a mostrarci le fasi evolutive dell’edificio, dai cambiamenti di età romana fino al medioevo inoltrato. Qui il museo da il meglio di sè, riuscendo a realizzare una stretta connessione tra “teoria” e “pratica: accanto ai reperti ritrovati durante gli scavi si dipana infatti una precisa narrazione cronologica degli eventi e degli usi del territorio. Così, non solo possiamo osservare, per esempio, i resti delle lavorazioni artigianali delle botteghe che si installarono nell’area del portico, ma al tempo stesso usufruire delle spiegazioni grafiche di come tali lavorazioni avvenivano. Non solo scopriamo che alcune chiese e oratori occuparono l’area della crypta, ma anche osservare iscrizioni e decorazioni ad esse pertinenti. Il museo riesce ad offrirci la sensazione di seguire da vicino uno scavo stratigrafico.

Si passa infine al terzo piano, che allarga invece il racconto storico su altre aree e complessi di Roma, concentrandosi sempre sul Medioevo.

Un museo dedicato alla vita di tutti i giorni

Particolare pregio del museo è quello di non presentare solamente grandi opere d’arte (che comunque non mancano, basti citare gli affreschi distaccati di Santa Maria in Via Lata), ma di dedicare grande attenzione anche agli oggetti più umili e di vita quotidiana, come accessori di vestiario, giochi, utensili, fornendone una spiegazione didattica chiarissima. Insomma, il connubio tra area specifica indagata e narrazione storica, la capacità di offrirci uno spaccato verticale di un pezzettino di Roma e l’estremo interesse degli oggetti di “vita quotidiana” rendono il Museo della Crypta Balbi decisamente degno di una visita approfondita.

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