Un’antica stazione di sosta sulla via Tiburtina


domenica 31 gennaio 2016

Un'antica stazione di sosta sulla via Tiburtina

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Foto1Una passeggiata di duemila anni fa sulla strada che collegava Roma a Tivoli

Un’antica stazione di sosta di età romana si nasconde in un angolo di verde tra i palazzi moderni e via Tiburtina poco oltre il G.R.A., dove oggi sorge il quartiere di Settecamini.
Si tratta dell’area archeologica denominata Ad nonas, così chiamata per la presenza di un cippo miliare risalente a circa 2000 anni fa che indicava la distanza di nove miglia dal centro di Roma lungo l’antica via Tiburtina.

Durante la visita ripercorreremo un tratto della strada basolata che collegava Roma a Tibur – l’antica Tivoli – immaginandoci la vita che vi si svolgeva a quel tempo: mercanti che trasportavano a Roma il marmo e il travertino di Tibur, pastori che portavano le loro greggi dalle montagne verso le zone pianeggianti e nobili romani che dal centro di Roma si recavano a villeggiare nelle splendide ville costruite nelle campagne circostanti. Ci fermeremo poi presso l’antica Stazione di Sosta dove i viandanti trovavano sollievo: qui infatti vedremo i resti del grande cortile rettangolare dove lasciavano i cavalli a riposare, i banconi della taverna dove si rifocillavano di cibo e vino e i resti di un pavimento a mosaico che decorava la stanza dove si sdraiavano a riposare.

area archeologica settecaminiOsserveremo da vicino anche i resti di mausolei, monumenti funerari ed edifici dalla ancora oggi controversa interpretazione, costruiti probabilmente alla fine del I sec. a.C. ma utilizzati per lungo tempo, fino al V sec. d.C. Lungo il percorso individueremo inoltre numerosi indizi che ci sveleranno come gli elementi di questa area archeologica, apparentemente edifici isolati legati semplicemente al transito sulla via Tiburtina, facessero in realtà parte, insieme ad altre strutture dislocate lungo il tracciato antico oltre il limite dell’area archeologica, di un unico grosso insediamento abitativo, più vasto ed articolato di un semplice luogo di sosta.

Tutte queste strutture romane furono scoperte durante lavori edilizi realizzati negli anni ’80, nel pieno dell’espansione urbanistica della città di Roma. Il quartiere di Settecamini infatti, nato all’inizio del XX secolo come un piccolo borgo di poche case, si ampliò nei decenni successivi fino ad assumere la conformazione attuale, inglobando e preservando l’area archeologica.

Visitando questo sito, gestito dalla Sovrintendenza Capitolina e accessibile solo per appuntamento, ci troveremo dunque in un’area archeologica di 2000 anni fa, all’interno di una zona suburbana della nostra metropoli: un osservatorio speciale per riflettere sul rapporto tra la Roma antica e i quartieri periferici di una città in continua espansione.

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