Il 17 marzo scorso, dopo 15 anni di lavori di restauro e studi è stata riaperta al pubblico la basilica di S. Maria antiqua presso il Foro romano. Interrata dopo i danni riportati nel terremoto dell’847, la chiesa fu riscoperta nel 1702 e riportata definitivamente alla luce solo nel 1900, con gli scavi condotti dall’archeologo Giacomo Boni.
E’ proprio questo lungo intervallo di tempo tra 847 e il 1900, oltre mille anni, a rendere questo spazio così speciale. S. Maria antiqua costituisce infatti una testimonianza straordinaria sulla vita e l’arte a Roma nel corso dell’Alto Medioevo e in particolare dei secoli subito successivi alla caduta dell’Impero, grazie all’assenza di tutte quelle stratificazioni successive che caratterizzano invece gli altri edifici medievali della città.
I suoi straordinari affreschi, che dovevano in origine occupare ogni spazio disponibile, dalle pareti del presbiterio alle singole colonne, documentano la fitta trama di relazioni che intercorreva tra Roma e Bisanzio, in particolare al termine delle guerre greco-gotiche e con la lotta all’iconoclastia.
Il nuovo allestimento, grazie alle proiezioni realizzate con la tecnica del video mapping nelle due cappelle e nel presbiterio e alle ricostruzioni virtuali, permette di immergersi nella storia del monumento e apprezzare le sue trasformazioni successive.
In occasione della riapertura si trovano esposti anche altri importanti materiali che rimandano ad alcuni dei personaggi che fecero la storia del monumento: Teodorico, Amalasunta, papa Giovanni VII… In particolare potremo apprezzare i meravigliosi mosaici del perduto oratorio di Giovanni VII, provenienti dalla basilica di S. Pietro.
Concluderemo la nostra visita percorrendo la Rampa di Domiziano, che collegava i quartieri del palazzo imperiale adiacenti il foro con le strutture del Palatino, e terminante oggi in una terrazza da cui si gode una delle viste migliori della città!