Un popolo di giganti: Hendrik Christian Andersen e il suo Museo

Il critico Antonio Nenzi scrive nel 1927: “entrando nei saloni faremo bene a spogliarci di ogni pregiudiziale per cercare di contemplare con mente fresca e occhio libero quel popolo di giganti, di eroi, di atleti, di figure volanti, di cavalli impennati e domati e mordenti un freno invisibile, di putti e infanti flessuosi, paffutelli e giocondi portati a nidiate gioiose da uomini muscolosi ed elastici…”

Con queste frasi poetiche, Nenzi descrive le sale della casa-atelier di Hendrik Christian Andersen (1872-1940), fatta costruire su disegno dell’artista stesso nel 1922: di origini norvegesi, Andersen arriva a Roma nel 1896 e vive nella Città Eterna per più di 40 anni.

Oggi, la villa neorinascimentale e le importanti collezioni di statue, busti-ritratto, dipinti disegni e progetti sono aperte al pubblico. La visita ci porterà appunto a spogliarci di ogni pregiudizio per affrontare un viaggio nel mondo – reale e immaginifico – di Andersen, dagli enormi bronzi a tematica mitologica, il popolo di giganti evocato da Nenzi, fino agli utopici progetti per il “Centro Mondiale di Comunicazione”.