Maestosità e silenzio: alla scoperta delle Terme di Caracalla


domenica 03 giugno 2018

Maestosità e silenzio: alla scoperta delle Terme di Caracalla

Immerso e avvolto in un vasto spazio verde, l’antico xystus fatto appositamente realizzare dai Romani, sorge sul Piccolo Aventino lo splendido complesso delle Terme di Caracalla, il secondo più grande mai realizzato a Roma, dopo le Terme di Diocleziano, inaugurate, però, un secolo più tardi.

Fatte costruire dall’imperatore Caracalla tra il 212 e il 216 d. C., esse costituiscono anche uno dei complessi meglio conservati nella loro quasi totale interezza, libere da edifici moderni, con i loro bellissimi mosaici pavimentali policromi e le loro incredibili strutture murarie che, ancora oggi, raggiungono i 36 metri di altezza.

Se nell’antichità venivano definite “le ville della plebe”, per la magnificenza del loro apparato decorativo e per la particolare posizione geografica e accessibilità che le rendeva facilmente fruibili soprattutto dalla plebe romana, all’inizio del VI secolo d. C., le Terme di Caracalla vennero gradualmente abbandonate, a seguito del taglio degli acquedotti attribuito a Vitige, re dei Goti, durante l’assedio di Roma del 537 d.C.

Saccheggiate e successivamente spogliate dei loro marmi e delle innumerevoli opere d’arte che originariamente le impreziosivano, nel corso del Medioevo e del Rinascimento, oggi le Terme di Caracalla rappresentano una delle testimonianze più eleganti e affascinanti della grandiosità dell’architettura romana antica.

Nella loro complessità, esse forniscono una serie di letture differenti e lasciano il visitatore rapito dalla loro maestosità e piacevolmente colpito dal silenzio e dalla quiete che ad oggi le caratterizza. Ci muoveremo insieme all’interno del recinto perimetrale di questo immenso complesso, seguendone gli antichi resti, e attraverseremo l’antico giardino, fino a raggiungere il cuore centrale dell’area archeologica, provando a tracciare il percorso abituale di un antico romano in una tipica giornata di bagni termali e facendoci contemporaneamente catturare dall’unicità dei suoi resti, dei suoi colori e dalla sua atmosfera.

La visita sarà condotta da Valeria Vozza. Laureata in Antichità classiche e orientali all’Università degli Studi di Pavia e in Archeologia classica all’università La Sapienza di Roma con una tesi sul significato della ricorrenza di figure mitologiche mostruose e anguipedi nel mondo ateniese arcaico e classico, ha partecipato a diverse campagne di scavo, concentrate sull’area delle pendici nord orientali del Palatino e da alcuni anni si occupa di didattica museale, didattica dell’archeologia e all’insegnamento delle materie umanistiche in alcune scuole secondarie superiori.

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