La visita vuole ripercorrere le tappe storiche e le lotte politiche che hanno portato all’istituzione del Parco Regionale dell’Appia Antica, uno dei monumenti storici e naturali più sorprendenti di Roma. Istituito nel 1988 ed esteso su una superficie di oltre 4500 ettari, il parco ha faticato non poco a vedere la luce. Nonostante l’importanza eccezionale, le vicende della costituzione dell’ente sono state lunghe e travagliate, e sono state necessarie le battaglie e le attenzioni di numerosissimi archeologi, storici e intellettuali, come Italo Insolera (1929-2012) e soprattutto Antonio Cederna (1921-1996), per opporsi alla cementificazione selvaggia e all’abusivismo edilizio imperante nella zona.
La storia lunghissima della tutela di questo luogo speciale viene esposta in un suggestivo piccolo museo che si trova proprio lungo l’Appia antica: l’area archeologica di Capo di Bove. Il sito, acquistato nel 2002 dal Ministero dei beni e delle attività culturali tramite diritto di prelazione, e aperto al pubblico nel 2008, consta di una piccola area archeologica e di un antico fabbricato rurale.
L’area archeologica era probabilmente parte della tenuta del Pago Triopio, appartenente ad Erode Attico e della moglie Annia Regilla (II secolo d. C.), e comprende un piccolo complesso termale. L’edificio rurale, di epoca medievale e moderna, si imposta invece sulla cisterna romana che serviva per l’approvvigionamento delle piccole terme, ed è oggi trasformato in archivio e spazio museale.
Visitare le tre stanzette di questo sistema espositivo è una vera e propria immersione nel lungo e faticoso percorso che ha portato alla creazione del parco: ad esempio, vi si trovano documenti e antichi progetti, a partire da quelli stilati durante l’occupazione napoleonica di Roma ad opera di artisti notissimi quali Canova e Valadier, per finire con i dati aggiornati sull’abusivismo negli anni 2000. Ma soprattutto si possono osservare una serie di bellissime foto dell’Appia e della Campagna romana dall’800 ad oggi.
Una visita che ci porterà non solo alla scoperta di un luogo, ma anche di un lungo percorso politico ancora attuale, e che vuole ribadire l’importanza della difesa di questo spazio pubblico.